Ricordo perfettamente quando in me è nata la convinzione di fare arte.
All’età di 6 anni con assoluta sicurezza rispondevo: io farò la pittrice. Sono figlia d’arte, cresciuta in questo mondo fin dalla nascita. Ma come forse solo i figli d’arte possono capire, trovarsi in questa condizione è un'arma a doppio taglio. Ad un certo punto la domanda del perché tu sei così e perché fai arte ha bussato alla mia porta. Ecco che è nata la volontà di capire e di prenderne coscienza, arrivando alla conclusione che per me si tratta di un’assoluta necessità. Quando ho letto la frase di Ernst Haas, ho riconosciuto nelle sue parole la potente forza che l’arte ha sugli esseri umani, me compresa.
La mia ricerca artistica è variegata, sperimentale, uso diverse tecniche: pittura, disegno, installazioni, manufatti e fotografia. Lavoro a progetto, le immagini mi arrivano nella mente in maniera definita, suggerite dalla realtà, da un sogno, a volte è un oggetto a “parlarmi”.
Sono interessata al concetto di identità, una ricerca personale ed intima che parte da me stessa. L’indagine di chi sono, di come mi vedono gli altri, del ruolo che la società plasma su di me. Ho ampliato la mia visione, guardando all’individualità che ognuno di noi ricerca nella vita. Quanto la personalità sia fondamentale all’individuo per sentirsi unico ed inconfondibile.
Oggi lavoro con la fotografia, descrizione di un momento temporale irripetibile. Anche se i miei lavori sono progettati e scolpiti nella mia testa prima di realizzarli, al momento dello scatto, c’è sempre qualcosa che si libera spontaneamente lasciando spazio al caso.
Il tema del  Ritratto - Autoritratto è ricorrente,  spesso sono autoscatti, dove non sono la protagonista, sono una presenza, accennata, sfocata, mossa, nascosta... ci sono! Dirigo lo sguardo però su altro. Forte è il concetto del legame e del rapporto tra gli individui che raccontano un momento di intimità quotidiana. Intervengo con l’uso del colore evocando una dimensione quasi surreale. La sensazione onirica è supportata dall’inserimento di oggetti decontestualizzati, che vogliono attirare ironicamente l’attenzione, nascondendo significati coerenti nell’incoerenza della loro presenza. Anche gli oggetti sono un pretesto d’indagine intima sull’identità, ritengo che tutte le cose del mondo: persone, luoghi, oggetti abbiano un loro carattere, una personalità, fatta di memoria che si intreccia con il vissuto, con il tempo e lo spazio in cui vivono.
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